LA STAMPA - SALUTE

Ipnosi sul paziente in sala operatoria durante un intervento alla prostata.

Sperimentata con successo "Era perfettamente rilassato e sereno"

Operarsi di tumore alla prostata sotto ipnosi si può. All'ospedale di Rivoli nei giorni scorsi l'èquipe del dottor Maurizio Bellina l'ha sperimentato per la prima volta in Italia. "Il paziente aveva solo un'anestesia locale – spiega il primario di Urologia – ma con l'ipnosi era perfettamente rilassato e per nulla stressato. Ma fatto più importante non ha avuto bisogno, dopo l'intervento, di farmaci per lenire il dolore”. E una prostatectomia radicale non è proprio una passeggiata. "Operiamo con chirurgia mini invasiva, ossia un taglio di 8 centimetri – dice – ma è pur sempre l'esportazione di tutta la prostata".
A rendere sereno il paziente la dottoressa Piera Rosso, che ha svolto i suoi studi presso l'Istituto Milton Erickson di Torino. "L'ho incontrato un paio di volte prima dell’intervento - precisa -, sedute di una ventina di minuti l'una, dove non solo gli ho spiegato come rilassarsi concentrandosi sulla respirazione, ma mi sono fatta raccontare il ricordo più bello della sua vita". Poi ha rivisto il paziente la mattina dell'operazione. "Abbiamo fatto del rilassamento – confida – e poi l'ho accompagnato in sala operatoria". Una presenza amica e rassicurante.
E mentre Bellina con il suo staff, formato dai dottori Mauro Mauri e Stefano Guercio, operavano lei era lì a vegliare su di lui. "E per essere rilassato lo era – ammette un medico – tanto che ha anche russato un po’". E questo è un vantaggio per i medici. "Perché il paziente anche se sedato – dichiara Bellina – sente le nostre voci e sente le mani e può avere scatti e contrazioni improvvisi, che possono creare problemi. In questo caso nulla di nulla".
Ma il paziente come ha vissuto l’intervento? "Ero tranquillo – dice Donato, 68 anni che passeggia in corridoio – Male? No, non ne ho sentito per nulla, solo le voci lontane dei medici che parlavano".
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